Appena solamente il 1° aprile, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola si recò a Bruxelles, in compagnia del collega toscano Enrico Rossi, per fare pressing sulle Istituzioni Ue affinché il cofinanziamento dei fondi strutturali potesse avvenire fuori dal Patto di Stabilità. Ma se il leader di SEL poche settimane fa cercava ascolto nel commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hahn, si è rivelato sordo, invece, il suo partito a Montecitorio. Durante l’odierna discussione in Commissione Agricoltura del parere al Documento Economico Finanziario (DEF) 2014, infatti, nonostante l’inserimento della raccomandazione allo svincolo dal patto di stabilità dei fondi strutturali europei, grazie alla richiesta del M5S, l’unico esponente SEL Franco Bordo ha votato in maniera contraria. Eppure, quest’esigenza è reclamata da tempo dalle Regioni italiane, innanzitutto dalla Puglia, il cui Presidente dichiarava “Noi vogliamo correre, ma abbiamo il freno a mano tirato, che si chiama Patto di Stabilità”.
Il DEF di questo Governo presenta fin troppe lacune e non affronta nella maniera opportuna i numerosi problemi del nostro Paese. Dell’agricoltura, poi, pare essersi addirittura dimenticato. Per queste ragioni non possiamo che essere soddisfatti dell’accoglimento delle nostre osservazioni al parere sul documento votato stamattina in Commissione, che impegnano concretamente il Governo su alcuni punti chiave che caratterizzano il settore primario. Alla luce di ciò, ci sembra assurdo che mentre il Governatore Vendola sia costretto a pellegrinaggi sino a Bruxelles per ottenere ascolto, a Roma i suoi deputati lo sbugiardino nei fatti non votando un parere che rispecchia in pieno le richieste del Presidente. Ci siamo battuti, infatti, per inserire all’interno del parere sul DEF un impegno ben preciso al Governo Renzi per porre definitivamente fine a questa incresciosa situazione, che non permette alle regioni italiane virtuose di spiccare il volo. È davvero incredibile che, quando si deve passare ai fatti, SEL dica sempre no.
Il testo suggerito dai deputati M5S del Comagri, ed accettato in toto dalla maggioranza, raccomanda l’adozione di iniziative dirette ad assicurare l’integrale utilizzo dei fondi strutturali europei, sia in riferimento ai tempi di definizione dei provvedimenti attuativi di competenza statale e regionale, sia con riguardo alla capacità gestionale e di spesa delle amministrazioni competenti, valutando, altresì, la possibilità di escludere le quote di cofinanziamento regionale dall’applicazione delle regole del patto di stabilità interno. Insomma, proprio quello che lo stesso Vendola definiva “cappio al collo delle Regioni” ma che, nei fatti, pare non abbia convinto il suo deputato Bordo.
Tra le altre raccomandazioni accolte, il far sì che i fondi PAC vadano ai veri agricoltori e non a chi dichiara di essere agricoltore ma, nei fatti, si occupa di tutt’altro ed il risolvere la questione dei doppi controlli sulle aziende agricole da parte delle regioni e dello Stato, mettendo mano anche al Titolo V. Questi stessi impegni saranno inseriti anche nella risoluzione al DEF che presenteremo in Aula come M5S e ci auguriamo che il Governo li faccia propri così da iniziare a valorizzare un settore quale quello agricolo che, nonostante le difficoltà ed il disinteresse dello Stato, prosegue in una lentissima ma evidente crescita e che per questo potrà essere volano della nostra economia.