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Da una svista (Grano Saraceno) ai fatti: norme anti-contraffazione M5S inserite nel decreto Competitività
Da una svista (Grano Saraceno) ai fatti: norme anti-contraffazione M5S inserite nel decreto Competitività

Dall’ironia al copia-incolla: la storia del Grano Saraceno

Dall’ironia al copia-incolla il passo non è mai stato così breve. È il caso della proposta di legge del deputato 5 Stelle Filippo Gallinella in materia di anti-contraffazione alimentare. Qualche settimana fa, infatti, aveva suscitato ilarità per l’aver riportato, nella relazione introduttiva, la dicitura “grano saraceno”, presente nel resoconto finale della Commissione Anticontraffazione della scorsa legislatura, a firma dell’attuale Presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Luca Sani (PD). Oggi, il Governo, andando oltre quell’ininfluente refuso del testo illustrativo, ha fatto proprie le disposizioni presenti nell’articolato della proposta di Gallinella. L’Art. 7-ter del decretoCompetitività” sulle “Disposizioni penali urgenti per garantire la sicurezza agroalimentare” rispecchia, difatti, l’articolo 1 della legge 5 Stelle. Obiettivo: modificare il codice penale, inserendo che “la condanna comporta l’interdizione dall’esercizio della professione, arte, industria, commercio o mestiere nonché l’interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese”. Un inasprimento delle pene per chi sferra quotidianamente duri colpi all’intero comparto agroalimentare italiano, suprema eccellenza del made in Italy.

 

 

Hanno scherzato e ironizzato sulla nostra proposta di legge che difende la sicurezza agroalimentare in relazione a un banale refuso come quello sul grano ‘saraceno’, ma resta il fatto che abbiamo scritto un ottimo testo e adesso ne abbiamo la dimostrazione evidente. Il decreto “Competitività” del Governo, infatti, riprende pedissequamente il progetto di legge del MoVimento 5 Stelle. Ciò non può che farci piacere dato che qualcuno, che ben comprende le problematiche del settore a danno degli agricoltori e dei consumatori, non si è soffermato solamente alla relazione introduttiva ma ha approfondito l’articolato della legge. Non solo, lo ha anche ritenuto così all’altezza da essere riportato nel decreto. Il futuro dell’Italia e delle imprese nazionali passa dalle norme e dalle leggi, non dalle chiacchiere. Un plagio su cui non nascondiamo il nostro entusiasmo perché significa che il nostro modo di legiferare, coglie nel segno i problemi e le urgenze del Paese.

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