Il decreto 51, tra le altre cose, ha previsto con l’art. 6 bis l’introduzione delle Commissioni Uniche di Filiera (CUN) al posto delle vetuste borse merci grazie ad un mio emendamento. A margine della sua conversione in legge, è stato accolto anche il mio ordine del giorno proprio sul funzionamento delle stesse CUN, su cui dovrà intervenire successivamente il Governo con un decreto ministeriale.
L’istituzione delle CUN è indispensabile a garantire la trasparenza nelle relazioni contrattuali tra gli operatori di mercato e nella formazione dei prezzi, dato che queste determinano quotazioni di prezzo che gli operatori commerciali possono adottare come riferimento nei contratti compravendita e di cessione stipulati ai sensi della vigente normativa. Una previsione in linea con la normativa comunitaria del Regolamento (UE) n. 1308/2013, sull’organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli.
Questi obiettivi, però, si possono raggiungere esclusivamente se i partecipanti, delegati delle organizzazioni e delle associazioni professionali dei produttori agricoli, dell’industria di trasformazione, del commercio e della distribuzione non presentano conflitti d’interesse e se le determinazioni delle quotazioni avvengano in totale trasparenza e sulla base di indicazioni di prezzo basate su indici oggettivi e riferiti all’andamento del mercato.
Per questo, il Governo si è impegnato a garantire, nella predisposizione delle disposizioni concernenti l’istituzione e le sedi delle CUN, la massima trasparenza nel processo di determinazione delle quotazioni e ad introdurre ogni utile strumento volto ad assicurare che i componenti non siano portatori di interessi contrastanti e incompatibili con la funzione svolta dalle Commissioni.

Foglie – Luglio 2015
Un risultato a tutto vantaggio dei produttori agricoli e degli allevatori italiani, schiacciati dal peso dei grandi industriali e delle lobby di settore. Un primo passo verso una più equa distribuzione del reddito nel comparto agroalimentare. Il Movimento 5 Stelle rimarrà vigile sino all’attuazione dei decreti, in funzione dei dettami dello stesso Parlamento.
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