Gli ultimi giorni prima della pausa agostana. Su cosa avete lavorato in Commissione Agricoltura alla Camera?
Abbiamo continuato l’esame dello schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo sulla riorganizzazione di AGEA, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, e per il riordino del sistema dei controlli nel settore agroalimentare. A tal proposito abbiamo audito il dottor Andrea Comacchio, Capo del Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo.
È proseguito, poi, il lavoro del comitato ristretto sulla mia proposta di legge per il settore ittico, contenente deleghe al Governo per il riordino e la semplificazione normativa e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale.
Abbiamo poi discusso le risoluzioni sulle misure per il lavoro e l’imprenditoria femminile in agricoltura.
Ulteriore step per l’indagine conoscitiva sul fenomeno del “caporalato” in agricoltura.
Il lavoro che stiamo portando avanti di concerto con la Commissione Lavoro della Camera ha visto l’audizione del dottor Massimo Mariani, prefetto di Reggio Calabria e Commissario straordinario di Governo per il superamento delle situazioni di particolare degrado dell’area del Comune di San Ferdinando, del dottor Andrea Polichetti, Direttore centrale dei servizi demografici presso il dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell’interno, in qualità di ex Commissario straordinario del Governo per l’area del Comune di San Ferdinando, e della dottoressa Iolanda Rolli, prefetto di Macerata, in qualità di ex Commissario straordinario del Governo per l’area del Comune di Manfredonia.
Montecitorio ha dato il via libera al decreto sui vigneti storici ed eroici. Di cosa si tratta?
La Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha approvato il parere sul decreto legge, in attuazione del Testo Unico del Vino, che disciplina il riconoscimento e la salvaguardia dei vigneti eroici e storici. Parliamo di due tipologie di vigneti dalla forte valenza storica, paesaggistica e ambientale del nostro Paese: quelli definiti “eroici” sono ubicati su terreni con una pendenza superiore al 30%, in aree dove le condizioni creano impedimenti alla meccanizzazione, in territori con un’altitudine superiore ai 500 metri, con impianti su terrazze o gradoni o situati in piccole isole. Quelli “storici”, invece, devono avere una produzione anteriore al 1960 con forme di cura tradizionale, con sistemazioni storiche o di particolare pregio paesaggistico, appartenenti ad aree iscritte al Registro Nazionale Paesaggi Rurali o riconosciute dall’Unesco o da leggi regionali. Saranno le Regioni a ricevere le domande dei produttori per il riconoscimento di questi vigneti: svolgeranno l’istruttoria delle domande e terranno gli elenchi, garantendo anche i successivi controlli, come da intesa nella Conferenza Stato-Regioni dello scorso 10 giugno.
Le aziende che vedranno riconosciuto il proprio vigneto come storico o eroico potranno accedere ai fondi previsti dal Programma Nazionale di sostegno al settore vitivinicolo che può contare su una disponibilità di circa 337 milioni di euro in totale. Fondi che saranno utilizzati anche per il ripristino, il recupero, la manutenzione e la salvaguardia dei vigneti eroici e storici che utilizzano vitigni autoctoni.
Con l’approvazione del Dl Sicurezza Bis, è stato accolto un tuo ordine del giorno sulla pesca. Illustracelo.
Montecitorio ha impegnato l’Esecutivo guidato da Giuseppe Conte a “valutare la possibilità di estendere anche alla disciplina relativa alla vigilanza ittica volontaria in mare la previsione vigente per la pesca ricreativa e sportiva che consente alle Associazioni della pesca la nomina di agenti giurati volontari, con conseguente imputazione alle stesse dei relativi costi”.
La disciplina sulla vigilanza ittica volontaria in mare prevede, infatti, che le Amministrazioni regionali, provinciali e comunali possano nominare, mantenendoli a proprie spese, agenti giurati da adibire alle attività di vigilanza sulla pesca. Una previsione che, di fatto e visti i costi aggiuntivi che impone, resta sostanzialmente inapplicata, rendendo inefficace ogni azione a tutela della fauna ittica e degli ambienti acquatici marini. La disciplina relativa alla pesca ricreativa e sportiva consente anche alle Associazioni del comparto la nomina degli agenti ittici volontari destinati ad operare nelle acque interne sia pubbliche che private. Pertanto ho chiesto l’estensione di questa possibilità affinché vi sia una possibilità in più di vigilanza e tutela del nostro mare. Una opzione che cercheremo di inserire direttamente nel testo di riforma del settore ittico in corso di stesura da parte della Commissione Agricoltura della Camera.
Sono montate polemiche sui decreti attuativi previsti dalla conversione in legge del Decreto Emergenze Agricole.
Non vi è alcun ritardo nella predisposizione dei decreti attuativi previsti dalla legge sulle emergenze agricole entrata in vigore lo scorso 29 maggio. A confermarlo in Commissione Agricoltura alla Camera è stata il sottosegretario Alessandra Pesce (M5S) che ha reso noto come “sui tre decreti relativi alla copertura, totale o parziale, dei costi sostenuti per gli interessi sui mutui bancari contratti dalle imprese del settore olivicolo oleario, agrumicolo e ovicaprino siano stati portati a termine numerosi confronti con gli operatori dei settori interessati, al fine di definire le procedure, la tipologia documentale da richiedere nonché i criteri di assegnazione delle risorse, in modo da considerare le esigenze rappresentate dalle imprese e la necessaria efficienza operativa. Le bozze dei decreti sono state inviate per l’intesa tecnica con il Ministero dell’Economia e delle Finanze” di cui si attende, pertanto, il nullaosta finale.
La conversione in legge del decreto Emergenze Agricole è una vittoria per tutto il comparto agroalimentare italiano. Abbiamo messo in campo risorse pari a 300 milioni di euro che non si erano mai viste prima che andranno a sostentare un piano di rilancio di un intero territorio pugliese colpito dal batterio. Chi oggi ama sproloquiare, scambiando per ritardi i tempi tecnici necessari per fare un buon lavoro condiviso, è proprio chi ha bellamente dormito quando c’era da agire. Per il bene dell’olivicoltura pugliese li invito a concentrare le proprie attenzioni sul governo regionale di Michele Emiliano, dove il bradipismo nel comparto agricolo la fa da padrone incontrastato oramai da anni.
Anche i 18enni potranno votare il Senato della Repubblica?
Abbiamo approvato alla Camera, praticamente con un plebiscito, un testo di riforma costituzionale in materia di elettorato attivo dei componenti del Senato con la finalità di ridurre i limiti di età attualmente previsti dalla Carta costituzionale. Se per essere eletti bisognerà aver compiuto i 40 anni, per eleggere basterà aver compiuto 18 anni e non più 25. L’iter è lungo ma le diverse compagini politiche sembrano essere tutte molto d’accordo.
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