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Incontro Giuseppe L'Abbate Xylella
La rubrica in esclusiva per il settimanale BLU di Polignano con il resoconto dell’Attività Parlamentare della settimana tra Roma e la Puglia

Cronache Parlamentari – 43

A fronte di una politica regionale poco incisiva sul versante Xylella, i Sindaci iniziano a far sentire la propria voce.

Infatti, dinanzi ad una Giunta Emiliano che ha dapprima sottovalutato il problema e poi ha creato più complicazioni che soluzioni, alcuni Sindaci iniziano a prendere seriamente la questione e le sue conseguenze sui diversi comparti. È il caso del Primo Cittadino di Sammichele di Bari che ci ha convocato lunedì 22 presso la Sala Giunta del palazzo della Città Metropolitana di Bari per confrontarci su alcune proposte frutto di un tavolo di lavoro tecnico-politico. A subire lo scotto maggiore nella cittadina barese è il settore vivaistico: qui come a Monopoli o Fasano ha dovuto subire angherie burocratiche e amministrative senza eguali da parte della Regione Puglia.

Alle norme comunitarie per le zone delimitate per il contrasto alla Xylella fastidiosa, infatti, si sarebbe dovuto rispondere immediatamente con disposizioni regionali che sono tardate incredibilmente e immotivatamente. Ci sono voluti un anno di incontri, proposte e proteste del settore, rassicurazioni da parte dell’Osservatorio fitosanitario nazionale, una legge nazionale pleonastica dove siamo stati costretti a ribadire ciò che era già chiaro nelle disposizioni normativa per rassicurare gli Uffici regionali. Eppure, nonostante ciò, la Regione Puglia ci ha messo più di 30 giorni per approvare il protocollo per la produzione e movimentazione di piante specificate in area demarcata a Xylella fastidiosa, costringendo i vivai a mancati guadagni e perdite occupazionali. Se la Sardegna ha le cavallette, in Puglia abbiamo Michele Emiliano.

Su cosa avete lavorato questa settimana in Commissione Agricoltura?

Nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo per la riorganizzazione di AGEA (l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura) e per il riordino del sistema dei controlli nel settore agroalimentare abbiamo audito i rappresentanti di Agrinsieme (Confagricoltura, CIA, Copagri e Alleanza delle cooperative italiane – agroalimentare), Coldiretti, FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL, UGL Agroalimentare, USB-Lavoro Privato e Confederazione europea di unità dei dirigenti-quadri lavoratori autonomi (CEUQ) nonché i rappresentanti del Sistema Informativo nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura SIN SpA. Inoltre abbiamo convocato i rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome.

Abbiamo, poi, continuato l’esame dello schema di decreto ministeriale concernente la salvaguardia dei vigneti eroici o storici e il DL 61/2019 inerente misure urgenti in materia di miglioramento dei saldi di finanza pubblica.

Nell’ambito dell’esame della proposta di legge Brunetta recante disposizioni per la valorizzazione della produzione enologica e gastronomica italiana abbiamo, inoltre, audito i rappresentanti della CNA e di Federalimantare, di Slow Food Italia nonché il professor Giuseppe Fatati, presidente dell’Italian obesity network.

Infine, è stato composto il comitato dei nove che proseguirà l’iter della proposta di legge sugli “interventi per il settore ittico. Deleghe al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale”, a mia prima firma.

Giovedì e venerdì, gli iscritti 5 Stelle sono stati chiamati ad approvare le proposte di nuova organizzazione presentate dal capo politico Luigi Di Maio. Di cosa si tratta?

Ben 5 gli argomenti sul tavolo. Innanzitutto, l’introduzione del mandato zero per i consiglieri comunali. Un aspetto di cui si è tanto parlato ma che, come sempre nel battage mediatico, non ha permesso di chiarire di cosa realmente si tratta: un consigliere comunale svolge il suo primo mandato interamente. Se una volta terminato questo mandato, viene eletto nuovamente consigliere comunale, il primo mandato viene considerato come mandato zero, ossia nullo. Quindi una volta terminato il secondo mandato da consigliere potrà ricandidarsi per qualsiasi carica elettiva. Il mandato zero non scatta quando, dopo aver terminato il mandato da consigliere, si viene eletti a un’altra carica come il sindaco, il consigliere regionale, il parlamentare nazionale o europeo. Scatta solo quando vi sono due mandati da consigliere comunale consecutivi.

Cosa è, invece, il Bonus Sud divenuto realtà questa settimana?

Con la pubblicazione della Circolare n. 102 del 2019, diventa operativo il Bonus Sud per le imprese che assumono con contratti a tempo indeterminato giovani tra i 18 e i 35 anni o disoccupati da più di sei mesi senza limiti d’età. L’incentivo, grazie ad un emendamento al Decreto Crescita, è attivo dal 1° gennaio 2019 e spetta alle imprese che assumono in Puglia, indipendentemente dalla residenza della persona da assumere e dalla sede legale del datore di lavoro.

Il beneficio per le imprese è pari alla contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, per un importo massimo di 8.060 euro su base annua.

Le aziende che hanno assunto o vogliono assumere usufruendo del bonus devono seguire le procedure informatiche sul portale INPS e dettagliate dalla Circolare.

Il Governo Conte è intervenuto anche su un altro comparto in crisi del primo settore, ovvero quello apistico.

Il sottosegretario Alessandra Pesce (M5S) in Commissione Agricoltura ha illustrato le diverse misure che il Ministero delle Politiche Agricole sta mettendo in campo per fronteggiare la crisi di miele nazionale, dovuta a sbalzi termici e gli eventi climatici avversi di questa prima metà del 2019.

Il poco miele prodotto le api lo stanno utilizzando per sopravvivere e secondo i dati Ismea si registra una contrazione del 41% nella produzione di miele italiano di acacia e agrumi con perdite stimate attorno ai 55 milioni di euro.

Oltre ad aumentare i controlli sul miele importato, che solitamente non rispecchia gli standard italiani, in applicazione della normativa comunitaria sono stati attivati programmi pluriennali che beneficiano di un co-finanziamento Italia-Ue pari a circa 6 milioni di euro. Nella nuova PAC, il settore apistico poi è l’unico che raddoppia le proprie risorse a sostegno della qualità e del rafforzamento della produzione. Tra le misure finanziabili vi sono anche quelle relative all’assistenza tecnica agli apicoltori e alla lotta contro gli aggressori e alle malattie dell’alveare (gestite all’89% a livello regionale per meglio adattarsi alle diverse realtà territoriali).

Nell’ultima legge di Bilancio, infine, abbiamo autorizzato l’ulteriore spesa di due milioni di euro per il prossimo biennio per la realizzazione di progetti nel settore apistico finalizzati al sostegno delle produzioni e allevamenti di particolare rilievo ambientale, economico, sociale e occupazionale.

Un’ulteriore buona notizia giunge per il piano di infrastrutture idriche. Cosa comporta l’aver reso finalmente operativo il fondo di garanzia dello Stato per gli investimenti in questo settore?

Si tratta di un provvedimento a lungo atteso, determinante per la realizzazione delle opere necessarie a contrastare i frequenti fenomeni di siccità che interessano vaste aree del territorio nazionale.

È stato pertanto creato uno specifico fondo di garanzia istituito presso ARERA che supporterà, oltre agli investimenti per le infrastrutture del servizio idrico integrato, come le reti acquedottistiche o gli impianti fognari e di depurazione, anche quelli riguardanti le dighe, con priorità per quelle destinate all’uso potabile e plurimo. Sono contemplati pure gli interventi previsti dal Piano nazionale nel settore idrico, sia della sezione “Invasi” (già adottato lo scorso 17 aprile) sia degli acquedotti, di prossima adozione.

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