Il tour nelle campagne di Bitonto e Ruvo che ho fatto lo scorso weekend con il CNO-Italia Olivicola ha ben fotografato quella che è la situazione della campagna olearia 2018-2019. Dapprima la mosca in estate e poi le diverse e numerose gelate hanno praticamente azzerato la produzione di olio d’oliva. Molti frantoi stanno chiudendo già in novembre quando, negli altri anni, si era al culmine della lavorazione. Si tratta di danni davvero ingenti per il comparto pugliese, per gli imprenditori ma soprattutto per quei lavoratori agricoli che avranno difficoltà a mettere assieme le giornate propedeutiche per ottenere il sussidio di disoccupazione. In Legge di Bilancio stiamo lavorando per permettere una deroga normativa affinché le imprese agricole colpite possano ottenere quantomeno un minimo risarcimento.
Il lavoro sul comparto olivicolo in Legge di Bilancio è anche con l’obiettivo di aumentare la dotazione dei finanziamenti a disposizione del fondo dedicato alle aziende agricole danneggiate dal batterio Xylella fastidiosa per permettere sgravi contributivi per l’assunzione di lavoratori per interventi di contenimento del batterio e di ripristino in buone condizioni agronomiche e ambientali dei terreni. Sei milioni di euro per questo obiettivo per le prossime due annualità, a cui si aggiunge un milione di euro per l’anno 2019 dedicato al proseguimento delle attività di ricerca.
Inoltre, è stato trovato l’accordo tra il ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio e il ministro per il Sud Barbara Lezzi per stanziare un primo importante finanziamento attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020 che, per la prima annualità (2018), sarebbe pari a 30 milioni di euro. Ciò rappresenta un primo sostegno economico al Piano d’Azione che il ministero sta redigendo per assicurare il rilancio economico ed occupazionale delle zone colpite.
Questa settimana è stata anche quella della task force per il rilancio dell’ippica che inizia a divenire sempre più concreta. Ci auguriamo che, con dedizione e ostinazione, un comparto un tempo fiore all’occhiello della nostra Italia possa tornare a divenire protagonista e non si perda nell’oblio, dove i Governi precedenti lo hanno abbandonato. Perché l’ippica è cultura, è allevamento, è natura, è amore per gli animali, è sport. E questo deve tornare ad essere anche sul territorio italiano.
Ho poi partecipato alla 49ma assemblea dell’Uniceb, l’unione italiana filiera delle carni, dove è stato riconfermato alla presidenza il pugliese Carlo Siciliani. Infine, sono al lavoro per gli accordi tra Ismea e Abi affinché vengano garantite linee di credito alle imprese agricole.