Mutiamo l’esperienza vincente del vino e dell’olio al monitoraggio della produzione cerealicola e dell’acquisto di cereali e sfarinati. In sostanza, è questo il registro di carico e scarico del prodotto che ha generato perplessità nella filiera tanto da scrivere al Mipaaf una lettera congiunta Italmopa, Assitol, Anacer e Assitol. Lettera a cui ho risposto questa mattina.
Ho spiegato ad AGRICOLAE che abbiamo un esempio virtuoso, che è quello del vino e dell’olio . Grazie al registro telematico il ministero delle Politiche agricole ogni settimana può emettere i report di Frantoio Italia e Cantina Italia che permettono agli operatori di conoscere gli stock di prodotto già classificati per categorie e territorio. Ora, con l’estensione in legge di Bilancio dei registri telematici di vino e olio – con i commi 139-142 – anche il settore cerealicolo potrà contare su questo nuovo e utile strumento.
Non si tratta solo di “trasparenza” ma anche di “stabilità dei prezzi”. Il registro telematico si traduce in trasparenza sul mercato, gestione degli stock in funzione della sicurezza alimentare e valorizzazione dei prodotti grazie alla maggiore certezza della loro origine.
Granaio Italia sarà tutto questo.
La tracciabilità, con la certezza dei quantitativi conferiti, unita ai riferimenti oggettivi di prezzo, al cui rilevamento lavorerà la nascente Commissione unica nazionale sperimentale sul grano duro – saranno gli elementi chiave per un tavolo di lavoro che possa accomunare gli istituti bancari e i protagonisti della filiera, al fine di elaborare strumenti finanziari e di accesso al credito a sostegno delle imprese, come accade ad esempio per il vino con il cosiddetto pegno rotativo.
In sostanza la disposizione prevede che chiunque detenga, a qualsiasi titolo, cereali e farine di cereali, è tenuto a registrare in un apposito registro telematico istituito nell’ambito dei servizi del Sian tutte le operazioni di carico e scarico se le operazioni sono al di sopra delle 5 tonnellate.
Non vi sono eventuali impatti in termini di ‘barriera al commercio.
La norma riguarda infatti le produzioni già introdotte sul territorio nazionale. Inoltre il sistema di monitoraggio interno è già stato sperimentato per vino e olio, e lo sarà anche per le produzioni lattiero-casearie.
Riguardo a una maggiore burocrazia ci tengo a rassicurare gli operatori che i decreti attuativi Mipaaf, a cui lavoreremo assieme, semplificheranno al massimo le operazioni di carico e scarico dei prodotti. Una programmazione seria di settore ha, però, necessariamente bisogno di dati: ma niente di più di quanto già fatto dalle singole aziende, ma a livello nazionale e istituzionale.
Avere a disposizione dati aggiornati permetterà al Mipaaf di elaborare un concreto Piano cerealicolo rispondente alle esigenze della filiera, che possa beneficiare così di adeguate risorse finanziarie e indirizzare la ricerca scientifica verso le reali esigenze del settore .
Tutto ciò avverrà con il pieno coinvolgimento delle organizzazioni di settore e di tutti i protagonisti della filiera nell’elaborazione dei decreti attuativi al fine di garantire il minor impatto amministrativo traendo, al contempo, il maggior vantaggio possibile.
Ascolteremo tutti i soggetti coinvolti, nessuno escluso, in modo da redigere decreti attuativi del registro cereali che possano rispondere alle reali esigenze della filiera. L’intenzione del provvedimento è quello di garantire maggiore trasparenza e gestione dei mercati e degli stock e non permetteremo che questo si traduca in ulteriori problemi per chi garantisce l’approvvigionamento alimentare. Siamo aperti ad eventuali critiche costruttive e anche la soglia delle 5 t è superabile. Pronti a lavorare insieme.