Da quel triste mattino del 19 maggio 2012, tarda ancora ad esser fatta giustizia. L’attentato dinamitardo fuori dal comprensorio scolastico Falcone-Morvillo a Brindisi, dove perse la vita Melissa Bassi e furono ferite 9 persone, tra studenti e passanti, ha visto il 16 settembre 2013 finalmente la condanna all’ergastolo di Giovanni Vantaggiato. E oltre la pena all’ergastolo, in comminato con 18 mesi di isolamento diurno, la Corte di Assise di Brindisi ha stabilito un risarcimento danni di 400mila euro ciascuno per i genitori di Melissa, di 200mila euro per ciascuna delle cinque ragazze ferite in modo più grave e di 100mila euro per una sesta ragazza nonché di 200mila euro per la Regione Puglia. Dal suo canto, la compagnia assicurativa ha considerato soltanto ripercussioni di tipo estetico i segni permanenti lasciati dalle ustioni sulle ragazze ferite e, pertanto, non risarcibili. La scoperta di un ingente patrimonio di Vantaggiato, però, lascia aperta la possibilità di un risarcimento delle vittime, almeno materiale. Si parla di yacht, immobili e circa 400mila euro tra titoli azionari e conti correnti. Purtroppo, però, a causa dello status di evasore fiscale di Vantaggiato, tutti i suoi beni vengono posti sotto sequestro.

La Gazzetta del Mezzogiorno – 15.05.2014
Una situazione che ha dell’incredibile. In alcun caso, la normativa fiscale in materia di sequestro preventivo dovrebbe anteporsi al diritto di risarcimento delle vittime di attentati di stampo mafioso o terroristico. Chiediamo pertanto al Ministro Alfano – con una interrogazione parlamentare a prima firma Loredana Lupo – cosa intenda fare, quanto prima, per garantire il giusto risarcimento alle vittime del terrorismo. Nonché se non preveda, inoltre, di dover apportare le dovute modifiche alla normativa vigente in materia di sequestro preventivo dei beni, affinché risulti garantito concretamente il diritto di risarcimento delle vittime di attentato, sia di stampo mafioso che terroristico. Non possiamo accettare una barbarie del genere nel nostro Paese: lo Stato dovrebbe essere accanto ai cittadini che hanno subito una violenza del genere e vicino all’intera comunità brindisina.