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Dopo le aperture di dicembre, il Governo Renzi si rimangia le parole sull’ulteriore aumento dell’accisa sulla birra: non vi sarà alcuno stop
Dopo le aperture di dicembre, il Governo Renzi si rimangia le parole sull’ulteriore aumento dell’accisa sulla birra: non vi sarà alcuno stop

Birra: il Governo Renzi non mantiene le promesse

Dopo le promesse del sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti durante la discussione, nello scorso dicembre, della risoluzione presentata dal M5S per scongiurare l’ulteriore aumento dell’accisa sulla birra, giungono lapidarie le parole dell’altro sottosegretario all’Economia Paola De Micheli. Il Governo, sempre in Commissione Finanze a Montecitorio, chiude definitivamente la partita sul provvedimento entrato in vigore lo scorso primo gennaio, forte della convinzione che la misura introdotta porterà benefici alle casse dello Stato senza incidere sui consumi.

L’Esecutivo di Matteo Renzi, infatti, ha dichiarato che, dal primo innalzamento di questa tassa nell’ottobre 2013, è seguito un periodo di crescita significativa delle entrate per le casse pubbliche. “Il trend di crescita da gennaio a giugno 2014 è stato pari al 18% circa rispetto allo stesso periodo dell’anno 2013”.

Prima hanno rinviato per mesi il dibattito sulla nostra risoluzione poi hanno promesso di porre rimedio nella Legge di Stabilità e, infine, hanno contestato tutti i dati degli studi a sostegno delle tesi delle associazioni del settore birrario e trincerandosi dietro la mancanza di reperire coperture alternative. Seppur siano state messe in discussione dal Governo le conclusioni dell’analisi del Centro Studi Ref ricerche, commissionata da Assobirra, l’aumento dell’accisa colpisce allo stesso modo il ricco come il povero, andando a gravare sempre più in maniera proporzionale sul portafoglio dei cittadini che dispongono di un reddito più basso. Peraltro, i consumi si sono spostati dalla birra di alta qualità a quella delle private label o comunque a prezzi contenuti. Ciò non fa altro che danneggiare tutti i microbirrifici italiani nati negli ultimi anni e che hanno permesso di creare numerosi posti di lavoro. Come tutti i governi che si sono susseguiti in questi anni, anche quello di Matteo Renzi appena vede un settore in crescita, lo massacra di tasse. Tutto, pur di continuare a rimpinguare le casse dello Stato e di spendere in malo modo le risorse a disposizione.

Una ulteriore tassazione che però non ferma la voglia, l’intraprendenza e la professionalità delle piccole realtà pugliesi come quella del birrificio Birranova di Triggianello (Comune di Conversano, Bari) che approda, unico nel sud Italia, tra i 5 finalisti del premio “Birraio dell’anno 2014, organizzato dalla rivista del settore “Fermento Birra” piazzandosi al quarto posto. Il mastro birraio Donato Di Palma può già vantare nel proprio palmares numerosi riconoscimenti: Birra dell’anno 2014, primo posto per “Negramara Extra”, secondo per “Abboccata” (categoria Strong Ale) e ancora primo posto per “Moscata” (categoria birre con mosto d’uva); Guida alle birre d’Italia 2015 – Slow Food, “Linfa” (categoria Birra Quotidiana), “Arsa” (categoria Birra Slow), “Tensione Evolutiva” (categoria Grande Birra).

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