Stralcio delle parole “Colacem e Enel” dal Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, “termovalorizzazione” in fase residuale, differenziata spinta, temporanea bocciatura dell’ATO unica e “gruppi di studio” sulle singole questioni locali di particolare interesse. Queste le conclusioni in tema di ambiente a cui è giunta ieri la V Commissione della Regione Puglia presieduta da Pentassuglia approvando a maggioranza (con l’astensione di Pdl, Udc e Mep) il PRGRU. La Giunta Vendola, infatti, punta sempre ad una raccolta differenziata spinta ma, dati alla mano, dal 2008 quando la percentuale di recupero dei rifiuti era pari al 15% circa, è riuscita ad raggiungere a malapena il 25,09% nel luglio scorso. Le strategie che si intendono attuare, dunque, per raggiungere quel 65% nel 2016, come peraltro previsto nel decreto legislativo 152/2006, non ci convincono.
Se da un lato apprezziamo l’aver eliminato le parole “Colacem e Enel” dal Piano Rifiuti non possiamo che rimanere basiti dinanzi ad una strategia che ci appare, confrontandoci con i fatti, praticamente inesistente. Se si continua a parlare di “termovalorizzatori” invece che di inceneritori del resto appare evidente quale sia la posizione della Regione. Siamo lontanissimi dagli obiettivi prefissati di raccolta differenziata e, con questi presupposti, non raggiungeremo purtroppo mai il 65%. Ma tanto nel 2016 non sarà più la Giunta Vendola a guidare la Puglia.

La Gazzetta del Mezzogiorno – 20.09.2013
Ma è il “gruppo di studio” che l’Assessore Nicastro ed il Presidente Pentassuglia hanno deciso di istituire per valutare ogni singolo caso territoriale dove insistono discariche ed impianti specifici a trovare la ferma opposizione dei 5 Stelle. Il chiaro riferimento, infatti, è alla megadiscarica Martucci di Conversano, fulcro dell’interrogazione presentata al Ministro Orlando dal M5S.
Vorremmo comprendere come i componenti di questa commissione regionale, tutti politici e non tecnici, che non hanno mai ritenuto opportuno sino ad oggi stralciare la Martucci dal Piano Regionale dei Rifiuti possano risolvere questa drammatica questione. È passato un anno dal primo intervento della Magistratura: cosa bisognava attendere per cercare soluzioni alternative? Ma soprattutto quali soluzioni alternative possono trovare questi stessi politici che non si sono mai espressi in 30 anni? Auspichiamo che ci si renda conto della situazione attuale e che venga definitivamente stralciata dal Piano Rifiuti la megadiscarica Martucci. I tavoli, per giunta politici e non tecnici, servono solamente a prendere tempo: a che pro? A chi giova tutto questo? Sicuramente no ai cittadini della Terra di Bari che attendono risposte concrete da tempo!
Critiche giungono anche a Sinistra Ecologia e Libertà che ha presentato un emendamento, attualmente accantonato, per istituire un’ATO unica per tutta la Puglia che verrà ripresentato in Consiglio. Per il bene di tutti i cittadini pugliesi speriamo vivamente che venga rigettata la scelta di SEL: una follia per un territorio eterogeneo come quello pugliese. Significherebbe consegnare la gestione integrata ad un’unica azienda. Ci sono questi tipi di aziende in Puglia? Semplicemente no, per cui il tutto sarà affidato ai soliti gruppi, come ad esempio quello Marcegaglia. In questo modo, inoltre, avremo uno spostamento di rifiuti da una parte all’altra della Regione. Tutto particolarmente assurdo e tutto il contrario di quello che indica la “Strategia Rifiuti Zero”, che ha ispirato la Direttiva Europea 98/2008.