Una collaborazione che mira a promuovere la conoscenza del tartufo italiano di qualità in abbinamento agli altri prodotti d’eccellenza dell’enogastronomia nazionale, in primis il vino, incentivandone ogni utile sinergia tra i mondi anche attraverso strategie di sviluppo culturale e di marketing territoriale.
Questi gli obiettivi a cui mira l’accordo tra il Mipaaf e l’Accademia che ho avuto il piacere di tenere a battesimo nell’Auditorium Giuseppe Avolio, nella sede nazionale della CIA-Agricoltori Italiani.
Dalla sigla dell’accordo, come Ministero abbiamo iniziato subito a lavorare per comprendere quali sinergie sia possibile mettere in atto affinché si passi subito dalla fase dei “desiderata” a quella della pratica concreta.
Ho apprezzato molto le diverse linee di azione che l’Accademia intende portare avanti nella valorizzazione di questa eccellenza alimentare italiana nel mondo. Innanzitutto, la cultura e la formazione professionale: attraverso una Academy si potranno diffondere i diversi profili manageriali collegati al mondo del tartufo.
Su questo versante sosterrò questo percorso aprendo una interlocuzione con il Ministero dell’Istruzione, competente in materia sulla formazione di questi mestieri, patrimonio unico e simbolo della nostra cultura arcaica e contadina, ma ben salda ai valori moderni.
La grande visione della Accademia, che reputo vincente, è quella di diffondere cultura attraverso la ristorazione italiana che rappresenta la prima ambasciata del Made in Italy a tavola nel mondo.
Abbiamo, pertanto, dato subito avvio ad un confronto sulla realizzazione di guide che possano illustrare le diverse possibilità di utilizzo del tartufo in tutte le stagioni e per tutte le differenti potenzialità delle tasche dei clienti.
La contaminazione tra alimenti di tutte le regioni italiane, che vanno ad esaltare le tradizioni culinarie territoriali, aumenteranno la cultura del tartufo nazionale e il suo pregiato utilizzo. A ciò si potrà affiancare, negli auspici dell’Accademia, una guida gourmet che possa valorizzare l’impegno dei ristoratori nel mondo.
La diffusione della cultura su queste prelibatezze tricolore passa, infatti, dalla realizzazione di una serie di progetti editoriali e media, come il magazine nelle vostre mani, su cui il Mipaaf farà la propria parte che potrete apprezzare sin da questa edizione.
Su altre splendide iniziative prevista dall’Accordo dovremo avere, invece, un po’ di pazienza, augurandoci tempi migliori. La pandemia di Covid-19, tuttora in corso, impone una serie di inevitabili restrizioni agli eventi pubblici, alle manifestazioni e agli assembramenti in generale. Non appena sarà possibile, dunque, il Mipaaf si adopererà per supportare la diffusione della conoscenza del tartufo italiano, della sua eccellenza e dei suoi valori culinari, in fiere e festival nazionali ed internazionali, magari incentivandone l’abbinamento con altri preziosi prodotti del Made in Italy enogastronomico.
Non potrà mancare la parte scientifica di analisi e studio con la realizzazione di un comitato scientifico sullo stato del tartufo italiano che ne possa indicare le evoluzioni future al confronto internazionale con le altre aree vocate per una crescita culturale condivisa sino alla valorizzazione del tartufo sulla tavola.
Sperimentare in cucina per innovare, creando nuovi piatti che vadano incontro alle esigenze dei consumatori, in equilibrio con le specificità agroalimentari locali di ogni singola regione.
Su ognuna di queste linee tematiche che ci sono state suggerite dall’Accademia, laddove possibile per le proprie competenze, il Mipaaf si adopererà per fare la sua parte e mi impegnerò per interessare e coinvolgere i diversi ministeri di competenza per supportarci in questo percorso a sostegno di una eccellenza che ci contraddistingue nel mondo intero.
Siamo fortemente motivati, infatti, a raggiungere questi obiettivi di promozione, valorizzazione e mediaticità nonché di conoscenza del pianeta tartufo, con l’ottica di accrescere la voglia del consumatore di divenire sapiente degustatore e di incentivare, attraverso l’utilizzo in cucina, l’impianto di nuove tartufaie che possano incrementare il potenziale produttivo del nostro Paese.
Le maniche sono già rimboccate e il percorso è già avviato.
Buon tartufo italiano a tutti!