Home / Senza categoria / Agrifish: cresce il commercio agricolo
Importante garantire il massimo livello di tutela per le produzioni a denominazione di origine e indicazione geografica.

Agrifish: cresce il commercio agricolo

L’analisi del commercio nel settore agricolo e gli effetti degli accordi commerciali sono stati al centro del primo Agrifish a guida portoghese. Il commercio internazionale dei prodotti agroalimentari è stato colpito dalla crisi economico-sanitaria in misura minore rispetto agli altri settori, continuando a registrare una crescita annua delle esportazioni dell’1,1per cento nei primi nove mesi del 2020, raggiungendo i 134,7 miliardi di euro.

Crescono, al contempo, dell’1per cento le importazioni, toccando quota 91,5 miliardi di euro. Dopo una breve rassegna dello stato dei negoziati in corso con i Paesi terzi la Commissione ha fornito un aggiornamento sullo studio del Centro comune di ricerca europeo (JRC) relativo agli effetti economici cumulativi degli accordi commerciali sul settore agricolo, alla vigilia della sua pubblicazione.

Abbiamo molto apprezzato l’iniziativa della Commissione e ci auguriamo che lo studio possa dare delle evidenze scientifiche in grado di orientare le scelte in materia di politica commerciale  necessari veri e propri studi di impatto sugli accordi commerciali che tengano conto anche delle misure sanitarie e fitosanitarie, degli aspetti ambientali e sociali di ogni singolo accordo e dei maggiori oneri posti a carico degli agricoltori europei a seguito dell’applicazione del Green Deal e della strategia Farm to Fork.

È importante e necessario, infatti assicurare sempre il principio di reciprocità nonché garantire il massimo livello di tutela per le produzioni a denominazione di origine e indicazione geografica. Gli standard di produzione europei sono già molti alti ed il Green Deal li innalzerà ulteriormente, con l’obiettivo di rendere sempre più sostenibili i diversi sistemi produttivi.

Tutto ciò genera costi aggiuntivi per i produttori. Per tale ragione  l’apertura dei mercati europei deve essere subordinata al rispetto delle stesse regole applicate ai nostri produttori.

Lascia un Commento

Contattami