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Stop allo spesometro per i piccoli agricoltori italiani
Stop allo spesometro per i piccoli agricoltori italiani

Agricoltura: verso la soppressione dello Spesometro per i piccoli coltivatori

Uno spiraglio di respiro per i piccoli agricoltori giunge da Montecitorio. È stato, infatti, approvato ieri alla Camera, durante la discussione della legge delega fiscale, l’ordine del giorno che revoca l’applicazione del cosiddetto spesometro anche per i coltivatori sotto i 7.000 euro di reddito annuo. Toccherà, dunque, al neo-Governo Renzi mantenere l’impegno dell’Aula ed adoperarsi per l’abrogazione del comma 8-bis dell’articolo 36 del decreto-legge 179/2012 (convertito, con modificazioni, dalla legge 221/2012) ed evitare l’ulteriore spesa burocratica per i piccoli agricoltori.

Oggi il Governo Renzi, approvando l’ordine del giorno contro l’applicazione dello spesometro per i piccoli agricoltori ha preso un impegno formale nei confronti dell’agricoltura italiana che ci auguriamo mantenga. Di fatto, ad oggi, assistiamo ad una contraddizione legislativa che costringe i coltivatori con reddito non superiore a 7.000 euro a comunicare le operazioni rilevanti ai fini Iva, ignorando che la stessa categoria di agricoltori, per legge, non è tenuta a conservare i registri fiscali. Un gap che deve essere colmato al più presto poiché penalizza il comparto agricolo nazionale che, come sappiamo, è composto per la quasi totalità da piccoli agricoltori, che non possono certo essere sottoposti ad una disciplina che pare avere il solo obiettivo di affossarli. L’approvazione di questo ordine del giorno alla “delega fiscale” è il primo passo di un percorso che non ci stancheremo di monitorare e di arricchire con le nostre proposte.

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