Tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro in agricoltura è una prerogativa necessaria e indispensabile, soprattutto alla luce di alcuni casi limite che hanno riempito le cronache dell’ultima campagna estiva, spesso raccontati in maniera piuttosto allarmistica e con poco realismo. Con questi nobili fini, infatti, capita che la burocrazia non faccia altro che inceppare l’iter lavorativo piuttosto che puntare davvero alla sicurezza dei lavoratori ed alla tutela dei loro datori. Per i lavoratori agricoli a tempo determinato e per quelli stagionali la legge stabilisce l’effettuazione della sorveglianza sanitaria prima di ogni eventuale assunzione sebbene per la medesima mansione. Una situazione che rappresenta, in realtà, una inutile complicazione burocratica a carico del lavoratore oltre che un significativo onere per il datore di lavoro. Ed è per questo che, raccogliendo le istanze e le richieste degli agricoltori di Polignano e con la collaborazione dello studio agronomico Abbatepaolo, ho presentato una interrogazione parlamentare al ministro Martina per chiedere di procedere urgentemente alla semplificazione degli adempimenti relativi alla sorveglianza sanitaria.

La Voce del Paese – 09.10.2015
L’eccessiva burocratizzazione è stata segnalata, peraltro, dalle stesse organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative del settore sul piano nazionale nel settembre 2011, le cui indicazioni sono state successivamente recepite nel decreto interministeriale del 27 marzo 2013. Ma, non prevedendo una semplificazione della Valutazione dei Rischi e concedendo la possibilità di una visita ogni 2 anni solo per gli stagionali che non lavorano per più di 50 giornate, non ha raggiunto gli obiettivi di semplificazione burocratica richiesti da lavoratori ed imprenditori.
Proprio con l’obiettivo di operare la tanto agognata e dichiarata semplificazione burocratica per i lavoratori a tempo determinato e stagionali e limitatamente a lavorazioni generiche e semplici non richiedenti specifici requisiti professionali per le quali è prevista, in base alla valutazione dei rischi, la visita medica, gli adempimenti sanitari potrebbero considerarsi assolti, su scelta del datore di lavoro, senza costi per i lavoratori, mediante una visita medica preventiva di validità biennale e senza limite massimo di giornate lavorate. Ciò consentirebbe al lavoratore idoneo di prestare la propria attività anche presso altre imprese agricole per lavorazioni che presentano i medesimi rischi, senza la necessità di ulteriori accertamenti medici, sempre che l’esito della visita sia positivo ed attestato da apposita certificazione. Auspichiamo, dunque, che il ministro Martina si adoperi quanto prima per l’emanazione del decreto interministeriale di semplificazione che dovrà sostituire il primo decreto ministeriale del marzo 2013, e che stavolta sia risolutivo di una situazione che sta diventando davvero insostenibile per lavoratori stagionali e datori di lavoro.

FAX – Ed. Polignano – 03.10.2015
LA POLITICA DIALOGA CON IL TERRITORIO
Quando la politica dialoga con il territorio le leggi riescono a cogliere le esigenze della popolazione e risolverle. Abbiamo esposto all’On. L’Abbate i disagi creati dall’applicazione della legge sulla sorveglianza sanitaria (idoneità per essere assunti come lavoratori agricoli ottenuta a seguito di una visita medica), e si è fatto subito promotore presso il ministeri preposti, Lavoro Sanità e Agricoltura, delle richieste dei lavoratori agricoli e delle aziende agricole.
Ritengo che l’intervento dell’On L’Abbate sarà determinante nella soluzione di un problema che ha trasformato un diritto dei lavoratori in un danno agli stessi. Nella nostra realtà agricola in particolare, i lavoratori prestano la loro opera per pochi giorni nelle diverse aziende e passano da una assunzione all’altra. Questa necessaria flessibilità delle assunzioni consente di fare molte giornate e quindi di assicurarsi un reddito adeguato.
L’obbligo di effettuare visite mediche ogni volta che un lavoratore viene assunto da una azienda porta al paradosso che il lavoratore faccia più visite mediche a distanza di pochi giorni, con grave dispendio di tempo per i lavoratori e di denaro per i datori di lavoro.
La semplificazione sollecitata dall’On. L’Abbate consentirà a tutti coloro che svolgono mansioni generiche e non soggette a rischi particolari, come la raccolta, i trapianti, le sarchiature, e altri lavori generici, di effettuare una sola visita medica ogni due anni, molto più accurata e sempre a carico dei datori di lavoro, ed essere ingaggiato da diverse aziende senza doverla effettuare ad ogni cambio di assunzione.
Restano ovviamente esclusi da questa semplificazione coloro che svolgono attività con rischi specifici come i trattoristi, gli addetti ai trattamenti antiparassitari, i potatori, e tutte le altre mansioni che comportano rischi particolari, e per i quali è giusto che la sorveglianza sanitaria sia più frequente e dettagliata.
In sostanza, se il provvedimento verrà emanato con le indicazioni contenute nella interrogazione dell’On. L’Abbate, la salute dei lavoratori sarà più garantita da visite mediche più accurate ed effettuate con strumentazioni idonee, mentre lo snellimento delle procedure di assunzione faciliterà il loro collocamento.
Giovanni C. Abbatepaolo
Agronomo